PERCHÈ IL GATTO NON MANGIA: COSA FARE E POSSIBILI PATOLOGIE

13/09/2019 Categorie : Gatti , Salute

Tempo di lettura 3 minuti

L'inappetenza del gatto può avere diverse motivazioni: il gatto può avere dolore alla bocca con relativa difficoltà a masticare, può essere affetto da nausea o non amare il nuovo alimento presentatogli. Diventa fondamentale osservare la reazione del micio alla presenza della ciotola, per capire quale può essere l'origine dell'inappetenza.

Il gatto si avvicina alla ciotola, assaggia e se ne va

Se il gatto ha interesse verso il cibo ma una volta assaggiato l'alimento si allontana, ci stiamo trovando davanti ad un micio dai gusti difficili. L'alimento che gli abbiamo somministrato non è di suo gradimento e può fare i capricci anche per diverso tempo prima di tornare ad assaggiarlo (o fare lo sciopero della fame fino a cambio ricetta!). 

Il comportamento del gatto dai gusti difficili può essere:

  • ASSAGGIARE ED ABBANDONARE
  • ANNUSARE L'ALIMENTO E METTERSI A GRATTARE COME IN PRESENZA DELLA LETTIERA

Risoluzione dell'inappetenza:

  • OFFRIRE UN NUOVO ALIMENTO AL GATTO (meglio se dall'odore intenso)
  • TORNARE ALL'ALIMENTO PRECEDENTE (caso di gatto abitudinario)
  • CAMBIARE POSIZIONAMENTO DELLA CIOTOLA

Nel caso il gatto continuasse a rifiutare il cibo, sarà necessario osservare ancora il suo comportamento in presenza del cibo per individuare altri segni di disturbo.

Il gatto si avvicina alla ciotola, non assaggia e manifesta conati o disagio

Tutto ciò che causa dolore nel gatto, ha ripercussioni sull'alimentazione. Come abbiamo già visto nell'editoriale DOLORE NEL GATTO: COME RICONOSCERLO E TRATTARLO, i felini tendono a mascherare molto bene gli stati di malessere. Questo perché sono predatori e un predatore non si deve mai mostrare vulnerabile

Il comportamento del gatto con dolore:

Risoluzione del problema di inappetenza patologico:

  • CONSULTO VETERINARIO

Il miglior modo per risolvere l'inappetenza da dolore è capire le cause del rifiuto del cibo. Possiamo fare una piccola indagine esplorativa per cercare rossori o cambio di colore delle gengive nell'interno della bocca o osservando il palato del gatto. In questa maniera velocizzeremo i controlli da parte del nostro veterinario di fiducia

Se il gatto ha tra i 3 e i 4 mesi si può trattare di uno stato normale in quanto questo periodo coincide con il cambio dei denti. 

Inappetenza da patologie pregresse

I gatti affetti da patologie virali quali herpes o FIV hanno difese immunitarie basse e possono incorrere nel rischio di soffrire di disturbi orali come le ulcerazioni e le stomatiti. La perdita della capacità di sentire odori (anosmia), così come eventuali fratture mandibolari e perdita di denti, possono impedire al gatto di mangiare correttamente. 

Quando l'inappetenza si prolunga per più di 48 ore il gatto rischia la compromissione della funzionalità epatica (lipidosi epatica), risolvibile ma estremamente complessa da curare.

Se l'inappetenza persiste, il veterinario valuterà l'alimentazione forzata tramite sondini rinogastrici o esofagei per somministrare artificialmente il nutrimento essenziale all'organismo. 

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L'inappetenza del gatto può avere diverse motivazioni: il gatto può avere dolore alla bocca con relativa difficoltà a masticare, può essere affetto da nausea o non amare il nuovo alimento presentatogli. Diventa fondamentale osservare la reazione del micio alla presenza della ciotola, per capire quale può essere l'origine dell'inappetenza.

Il gatto si avvicina alla ciotola, assaggia e se ne va

Se il gatto ha interesse verso il cibo ma una volta assaggiato l'alimento si allontana, ci stiamo trovando davanti ad un micio dai gusti difficili. L'alimento che gli abbiamo somministrato non è di suo gradimento e può fare i capricci anche per diverso tempo prima di tornare ad assaggiarlo (o fare lo sciopero della fame fino a cambio ricetta!). 

Il comportamento del gatto dai gusti difficili può essere:

  • ASSAGGIARE ED ABBANDONARE
  • ANNUSARE L'ALIMENTO E METTERSI A GRATTARE COME IN PRESENZA DELLA LETTIERA

Risoluzione dell'inappetenza:

  • OFFRIRE UN NUOVO ALIMENTO AL GATTO (meglio se dall'odore intenso)
  • TORNARE ALL'ALIMENTO PRECEDENTE (caso di gatto abitudinario)
  • CAMBIARE POSIZIONAMENTO DELLA CIOTOLA

Nel caso il gatto continuasse a rifiutare il cibo, sarà necessario osservare ancora il suo comportamento in presenza del cibo per individuare altri segni di disturbo.

Il gatto si avvicina alla ciotola, non assaggia e manifesta conati o disagio

Tutto ciò che causa dolore nel gatto, ha ripercussioni sull'alimentazione. Come abbiamo già visto nell'editoriale DOLORE NEL GATTO: COME RICONOSCERLO E TRATTARLO, i felini tendono a mascherare molto bene gli stati di malessere. Questo perché sono predatori e un predatore non si deve mai mostrare vulnerabile

Il comportamento del gatto con dolore:

Risoluzione del problema di inappetenza patologico:

  • CONSULTO VETERINARIO

Il miglior modo per risolvere l'inappetenza da dolore è capire le cause del rifiuto del cibo. Possiamo fare una piccola indagine esplorativa per cercare rossori o cambio di colore delle gengive nell'interno della bocca o osservando il palato del gatto. In questa maniera velocizzeremo i controlli da parte del nostro veterinario di fiducia

Se il gatto ha tra i 3 e i 4 mesi si può trattare di uno stato normale in quanto questo periodo coincide con il cambio dei denti. 

Inappetenza da patologie pregresse

I gatti affetti da patologie virali quali herpes o FIV hanno difese immunitarie basse e possono incorrere nel rischio di soffrire di disturbi orali come le ulcerazioni e le stomatiti. La perdita della capacità di sentire odori (anosmia), così come eventuali fratture mandibolari e perdita di denti, possono impedire al gatto di mangiare correttamente. 

Quando l'inappetenza si prolunga per più di 48 ore il gatto rischia la compromissione della funzionalità epatica (lipidosi epatica), risolvibile ma estremamente complessa da curare.

Se l'inappetenza persiste, il veterinario valuterà l'alimentazione forzata tramite sondini rinogastrici o esofagei per somministrare artificialmente il nutrimento essenziale all'organismo. 

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