'IL CANE PROTEGGE I NEONATI DALLE ALLERGIE ALIMENTARI': LA RICERCA

19/06/2020 Categorie : Cani , Gatti , Salute

Tempo di lettura 2 minuti

Il cane di famiglia coccolato durante la gravidanza sembra non avere influssi negativi sul nascituro, lo dice una ricerca pubblicata sul National Libery of Medicine (fonte qui).

Gravidanza e cane: rischi inferiori di allergie alimentari

Sembrerebbe che i bambini che nascono da madri che hanno vissuto a stretto contatto con un cane durante la gravidanza siano meno inclini a manifestare allergie alimentari entro l'anno di età. Uno studio effettuato per un progetto di ricerca pubblicato su National Libery of Medicine ha messo in luce come il cane abbia una funzione di 'scudo protettivo' rispetto ad altri pets. 

'Gli animali domestici' viene spiegato nella ricerca 'rappresentano uno dei più comuni serbatoi di allergeni per l’uomo. La nostra indagine ha dimostrato che il cane svolge un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo di allergia alimentare, molto probabilmente attraverso l’influenza positiva dell’animale sul microbiota intestinale. Il fatto che possedere un cane in gravidanza non abbia influenza sul “rischio allergia” nel secondo anno di vita, significa che molti altri fattori, ambientali e genetici, si aggiungono in tempi successivi'.

Altri animali e gravidanza: la toxoplasmosi

In gravidanza, uno dei rischi maggiori per il feto è sicuramente quella dettata dalla toxoplasmosi. La toxoplasmosi può essere veicolata dai gatti. Questo patogeno può vivere nell'intestino del gatto senza causare danni e viene eliminato attraverso le feci. 

Il contagio con le persone può quindi essere fatto attraverso la pulizia della lettiera o toccando i bisogni del micio. Le donne incinte che risultano toxo-negative (non hanno fatto questa malattia), devono cercare di non avere contatti con i bisogni o, se non hanno alternative, utilizzando le corrette precauzioni: usare i guanti per la pulizia della cassettina, lavarsi le mani, non toccarsi bocca e naso dopo la pulizia del gatto. 

Per quanto riguarda la ricerca di National Libery of Medicine  sembra che i pets 'più allergizzanti' siano i conigli. Le donne esposte ad animali domestici come conigli sembrano avere bambini che manifestano maggiormente problemi respiratori lievi (asma, allergie respiratorie). 

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Sembrerebbe che i bambini che nascono da madri che hanno vissuto a stretto contatto con un cane durante la gravidanza siano meno inclini a manifestare allergie alimentari entro l'anno di età. Uno studio effettuato per un progetto di ricerca pubblicato su National Libery of Medicine ha messo in luce come il cane abbia una funzione di 'scudo protettivo' rispetto ad altri pets. 

'Gli animali domestici' viene spiegato nella ricerca 'rappresentano uno dei più comuni serbatoi di allergeni per l’uomo. La nostra indagine ha dimostrato che il cane svolge un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo di allergia alimentare, molto probabilmente attraverso l’influenza positiva dell’animale sul microbiota intestinale. Il fatto che possedere un cane in gravidanza non abbia influenza sul “rischio allergia” nel secondo anno di vita, significa che molti altri fattori, ambientali e genetici, si aggiungono in tempi successivi'.

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In gravidanza, uno dei rischi maggiori per il feto è sicuramente quella dettata dalla toxoplasmosi. La toxoplasmosi può essere veicolata dai gatti. Questo patogeno può vivere nell'intestino del gatto senza causare danni e viene eliminato attraverso le feci. 

Il contagio con le persone può quindi essere fatto attraverso la pulizia della lettiera o toccando i bisogni del micio. Le donne incinte che risultano toxo-negative (non hanno fatto questa malattia), devono cercare di non avere contatti con i bisogni o, se non hanno alternative, utilizzando le corrette precauzioni: usare i guanti per la pulizia della cassettina, lavarsi le mani, non toccarsi bocca e naso dopo la pulizia del gatto. 

Per quanto riguarda la ricerca di National Libery of Medicine  sembra che i pets 'più allergizzanti' siano i conigli. Le donne esposte ad animali domestici come conigli sembrano avere bambini che manifestano maggiormente problemi respiratori lievi (asma, allergie respiratorie). 

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