CANI GUIDA PER CIECHI: UN ADDESTRAMENTO UNICO PER ACCOMPAGNATORI INFATICABILI

30/09/2018 Categorie : Cani , Curiosità , PacoHeroes gli eroi a 4 zampe di Paco

Tempo di lettura di questo articolo: 6 minuti

La prima volta che Giuliano ha incontrato Zorro è stato presso la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci. Mentre era seduto su una panchina, insieme a sua moglie, nell'attesa dell'Open Day sulle attività della Scuola, un educatore gli ha messo in braccio un batuffolo nero di pochissimi mesi. Il cucciolo di Labrador, dopo aver preso le misure delle ginocchia di Giuliano, gli si è addormentato in braccio ed è subito stato amore. Ma facciamo un passo indietro:

Cani guida per non vedenti: quello che crediamo di sapere sul loro addestramento

L'addestramento dei cani guida per ciechi è tutt'altro che semplice. Non tutti i cani sono adatti per aiutare le persone non vedenti. Ogni cane ha il suo carattere, la sua propensione, il suo equilibrio e tendenza, e solo alcuni sono considerati idonei per intraprendere questo percorso lungo e faticoso.

A differenza dei Cani da Salvataggio, non basta essere appassionati o impegnati nel sociale per poter iscrivere il proprio cane ad un corso specializzato

Innanzitutto esistono 3 scuole Nazionali Cani Guida per Ciechi in Italia: la sede storica è quella di Scandicci, in Toscana, gestita dalla Regione, quella più recente (ispiratasi al lavoro della prima) è gestita dal Lion Club e si trova in Lombardia, a Limbiate, mentre la terza è la Scuola Triveneto Cani Guida, nel padovano. Qualche anno fa è stata chiusa, per mancanza di fondi, una quarta, nel messinese

L'addestramento dei cani guida inizia letteralmente dalla nascita: nella Scuola Cani Guida per Ciechi di Scandicci è presente un allevamento con i migliori esemplari maschi e femmine di Golden Retriever e Labrador che generano circa una trentina di cuccioli all'anno (attenzione! Non tutti questi cuccioli diventeranno cani guida). Per i primi 4 mesi, i cuccioli rimangono con la mamma, ma imparano a socializzare anche con gli addestratori e gli sconosciuti, in modo da apprendere facilmente le regole di comportamento sociale. 

Intorno ai 6 mesi, i cuccioli lasciano la Scuola per essere affidati a una famiglia temporanea, dove rimarranno per 1 anno tra sport, giochi e coccole, come qualsiasi altro cane. La famiglia affidataria si impegna a portarlo a controlli periodici e giornate di addestramento alla Scuola, in modo che Fido non dimentichi ciò che ha imparato da cucciolo.

Terminato il periodo di affido, il cane adulto viene riportato alla Scuola di Scandicci, dove, con vari test, si procederà a dichiararlo idoneo o non al percorso di addestramento vero e proprio. Se il cane passa il test (quest'anno ne sono passati circa 20), si procede ad un periodo di 6 mesi intensivo, con 7-8 ore di addestramento al giorno, uscite in città ed allenamenti. All'età di circa 2 anni, il cane è pronto per supportare le attività di una persona non vedente

Il futuro padrone sceglie il cane guida che avrà?

Assolutamente no. A scegliere il migliore esemplare è la Scuola. Gli educatori e i comportamentisti selezionano in base al carattere di cane e padrone l'accoppiata 'vincente'. Come fanno? Semplice: anche il futuro padrone deve eseguire degli esami pratici e teorici! 'Mi hanno rimandato ad Orientamento' ammette Giulianodelegato per la sezione provinciale di Siena UICI e non vedente a seguito di una retinite pigmentosa 'da un lato è stata la mia fortuna, perché come tempi sono arrivato in concomitanza con l'addestramento di Zorro, che avevo tenuto in braccio quando ho cominciato il mio percorso con la Scuola Nazionale Cani Guida di Scandicci'. I test che un futuro padrone deve eseguire, sono molti e di varia natura: psicologici, neurologici, di orientamento ed uso del bastone 'Non ero molto bravo ad orientarmi perché, sì, il cane ti guida, ma è il padrone che deve sapere dare i comandi e, soprattutto, orientarsi con strade e semafori in città. Per questo capire lo spazio circostante è importantissimo per un non vedente'.

Ogni addestramento è... unico!

Nonostante l'addestramento di cane e padrone diminuisca, una volta insediato nella famiglia, entrambi sono tenuti a presentarsi per i controlli periodici presso la Scuola di Scandicci una volta all'anno. Qui è possibile parlare con gli educatori di eventuali problemi riscontrati 'Ad esempio ho chiesto all'educatrice di aiutarmi con un problema che ho riscontrato uscendo di casa: poco lontano da dove vivo c'è una zona periferica, in cui sono costretto a passare per andare a comprare il pane, il giornale, o anche solo per fare una passeggiata. Oltre un cancello risiedono molti cani sciolti che, al passaggio di Zorro, cominciavano ad abbaiare forsennatamente, distraendolo dal guidarmi e rischiando di confonderlo sui segnali che gli do. L'educatrice ha insegnato a me dei comandi rassicurativi e a Zorro a gestire lo stress che possono causare queste situazioni specifiche'. 

Ogni addestramento è impostato sulle esigenze del singolo individuo perché, ambiente di vita e patologia, non è uguale per tutti. 

I cani guida per ciechi sono addestrati per tantissimi tipi di attività: un cane guida sa condurre il proprio padrone sul treno, sa attraversare la strada, sa indicare se ci sono scalini o pavimentazioni dissestate, sono cani sensibili, empatici e straordinariamente intelligenti. Quando sono in servizio, sono dediti ai loro compiti e difficili da distrarre. 'Zorro, quando mi accompagna' commenta Giuliano 'è un bravo soldatino. Gli ultimi tre gradini prima di entrare in casa però... li fa di corsa se sa che ci sono le mie nipotine per coccolarlo!'

Ma, oltre al duro lavoro che un cane guida deve fare (e di rimando il suo padrone), ci sono una serie di difficoltà che un non vedente riscontra quotidianamente, dettate da una poca educazione delle persone: leggi MANUALE DI EDUCAZIONE CIVILE: COSA FARE (E COSA NO) DAVANTI AD UNA CANE GUIDA, redatto con l'aiuto delle esperienze dirette vissute del nostro amico Giuliano Giustini. 

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La prima volta che Giuliano ha incontrato Zorro è stato presso la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci. Mentre era seduto su una panchina, insieme a sua moglie, nell'attesa dell'Open Day sulle attività della Scuola, un educatore gli ha messo in braccio un batuffolo nero di pochissimi mesi. Il cucciolo di Labrador, dopo aver preso le misure delle ginocchia di Giuliano, gli si è addormentato in braccio ed è subito stato amore. Ma facciamo un passo indietro:

Cani guida per non vedenti: quello che crediamo di sapere sul loro addestramento

L'addestramento dei cani guida per ciechi è tutt'altro che semplice. Non tutti i cani sono adatti per aiutare le persone non vedenti. Ogni cane ha il suo carattere, la sua propensione, il suo equilibrio e tendenza, e solo alcuni sono considerati idonei per intraprendere questo percorso lungo e faticoso.

A differenza dei Cani da Salvataggio, non basta essere appassionati o impegnati nel sociale per poter iscrivere il proprio cane ad un corso specializzato

Innanzitutto esistono 3 scuole Nazionali Cani Guida per Ciechi in Italia: la sede storica è quella di Scandicci, in Toscana, gestita dalla Regione, quella più recente (ispiratasi al lavoro della prima) è gestita dal Lion Club e si trova in Lombardia, a Limbiate, mentre la terza è la Scuola Triveneto Cani Guida, nel padovano. Qualche anno fa è stata chiusa, per mancanza di fondi, una quarta, nel messinese

L'addestramento dei cani guida inizia letteralmente dalla nascita: nella Scuola Cani Guida per Ciechi di Scandicci è presente un allevamento con i migliori esemplari maschi e femmine di Golden Retriever e Labrador che generano circa una trentina di cuccioli all'anno (attenzione! Non tutti questi cuccioli diventeranno cani guida). Per i primi 4 mesi, i cuccioli rimangono con la mamma, ma imparano a socializzare anche con gli addestratori e gli sconosciuti, in modo da apprendere facilmente le regole di comportamento sociale. 

Intorno ai 6 mesi, i cuccioli lasciano la Scuola per essere affidati a una famiglia temporanea, dove rimarranno per 1 anno tra sport, giochi e coccole, come qualsiasi altro cane. La famiglia affidataria si impegna a portarlo a controlli periodici e giornate di addestramento alla Scuola, in modo che Fido non dimentichi ciò che ha imparato da cucciolo.

Terminato il periodo di affido, il cane adulto viene riportato alla Scuola di Scandicci, dove, con vari test, si procederà a dichiararlo idoneo o non al percorso di addestramento vero e proprio. Se il cane passa il test (quest'anno ne sono passati circa 20), si procede ad un periodo di 6 mesi intensivo, con 7-8 ore di addestramento al giorno, uscite in città ed allenamenti. All'età di circa 2 anni, il cane è pronto per supportare le attività di una persona non vedente

Il futuro padrone sceglie il cane guida che avrà?

Assolutamente no. A scegliere il migliore esemplare è la Scuola. Gli educatori e i comportamentisti selezionano in base al carattere di cane e padrone l'accoppiata 'vincente'. Come fanno? Semplice: anche il futuro padrone deve eseguire degli esami pratici e teorici! 'Mi hanno rimandato ad Orientamento' ammette Giulianodelegato per la sezione provinciale di Siena UICI e non vedente a seguito di una retinite pigmentosa 'da un lato è stata la mia fortuna, perché come tempi sono arrivato in concomitanza con l'addestramento di Zorro, che avevo tenuto in braccio quando ho cominciato il mio percorso con la Scuola Nazionale Cani Guida di Scandicci'. I test che un futuro padrone deve eseguire, sono molti e di varia natura: psicologici, neurologici, di orientamento ed uso del bastone 'Non ero molto bravo ad orientarmi perché, sì, il cane ti guida, ma è il padrone che deve sapere dare i comandi e, soprattutto, orientarsi con strade e semafori in città. Per questo capire lo spazio circostante è importantissimo per un non vedente'.

Ogni addestramento è... unico!

Nonostante l'addestramento di cane e padrone diminuisca, una volta insediato nella famiglia, entrambi sono tenuti a presentarsi per i controlli periodici presso la Scuola di Scandicci una volta all'anno. Qui è possibile parlare con gli educatori di eventuali problemi riscontrati 'Ad esempio ho chiesto all'educatrice di aiutarmi con un problema che ho riscontrato uscendo di casa: poco lontano da dove vivo c'è una zona periferica, in cui sono costretto a passare per andare a comprare il pane, il giornale, o anche solo per fare una passeggiata. Oltre un cancello risiedono molti cani sciolti che, al passaggio di Zorro, cominciavano ad abbaiare forsennatamente, distraendolo dal guidarmi e rischiando di confonderlo sui segnali che gli do. L'educatrice ha insegnato a me dei comandi rassicurativi e a Zorro a gestire lo stress che possono causare queste situazioni specifiche'. 

Ogni addestramento è impostato sulle esigenze del singolo individuo perché, ambiente di vita e patologia, non è uguale per tutti. 

I cani guida per ciechi sono addestrati per tantissimi tipi di attività: un cane guida sa condurre il proprio padrone sul treno, sa attraversare la strada, sa indicare se ci sono scalini o pavimentazioni dissestate, sono cani sensibili, empatici e straordinariamente intelligenti. Quando sono in servizio, sono dediti ai loro compiti e difficili da distrarre. 'Zorro, quando mi accompagna' commenta Giuliano 'è un bravo soldatino. Gli ultimi tre gradini prima di entrare in casa però... li fa di corsa se sa che ci sono le mie nipotine per coccolarlo!'

Ma, oltre al duro lavoro che un cane guida deve fare (e di rimando il suo padrone), ci sono una serie di difficoltà che un non vedente riscontra quotidianamente, dettate da una poca educazione delle persone: leggi MANUALE DI EDUCAZIONE CIVILE: COSA FARE (E COSA NO) DAVANTI AD UNA CANE GUIDA, redatto con l'aiuto delle esperienze dirette vissute del nostro amico Giuliano Giustini. 

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