GIORNATA NAZIONALE DEL GATTO: 8 CURIOSITÀ CHE NON SAPEVI SUI GATTI

17/02/2020 Categorie : Gatti

I gatti attirano la nostra attenzione per comportamenti che, talvolta, appaiono strani o irrazionali. Bè, non è sempre così. Innanzitutto bisogna tenere a mente che, rispetto al cane, il gatto è stato "addomesticato" relativamente recentemente, mentre il cane lo è oramai da secoli. Al gatto poi, sono imputati poteri magici negativi che hanno visto questi felini trattati brutalmente (come i gatti neri) per colpa di infondate superstizioni.

Festa nazionale del gatto

Il 17 Febbraio è la giornata Nazionale del Gatto, data scelta, non a caso, per sfatare una serie di miti a riguardo dei nostri amici felini. In Italia è tradizionalmente associato alla sfortuna, il numero 17, per via dell'anagramma del numero romano XVII, che ridà VIXI, ovvero "sono vissuto". Inoltre da questo deriverebbe anche l'usanza di associare al gatto le famose 7 vite (1 vita per 7 = vicini risulta 17). Febbraio, è ritenuto dalla tradizione popolare medioevale come il mese delle streghe (che usavano i gatti come 'famigli', accompagnatori magici). Ecco spiegato perchè, proprio il 17 Febbraio è stata istituita la Festa nazionale del gatto. Ma ora vediamo 8 curiosità che forse non tutti sanno sui gatti:

1. Dal colore possiamo capire sesso e malattie che può manifestare il gatto

Questa non è una leggenda metropolitana. Il mantello dei gatti, così come il colore dei loro occhi e la conformazione fisica deriva della genetica. Una volta entrati nel mondo del DNA felino è possibile correlare alcune 'manifestazioni' fisiche a patologie o specifiche, come ad esempio il sesso. I gatti che hanno un pelo arancione, bianco e nero detto a tartaruga o calicut, sono sempre femmine. Il gene del pigmento arancione e del nero fanno parte del cromosoma X. Il cromosoma Y, invece, quasi sempre è bianco, ma può attivarsi in vari colori esclusi l'arancio ed il nero. Il maschio, di conseguenza può essere nero e bianco, arancio e bianco, tigrato, ma non nero, arancio e bianco insieme. Se ciò accade, il gatto maschio avrà un'anomalia genetica che lo porterà ad avere XXY e sarà sterile. Gatto bianco vuol dire sordo: sì e no. Quando il manto bianco è abbinato agli occhi azzurri, allora purtroppo sì, il gatto è sordo (sia maschio che femmina). Quando un gatto ha un occhio azzurro ed uno giallo, sarà sordo solo dall'orecchio del lato dell'occhio blu. Se invece l'animale ha gli occhi gialli ma è bianco, non c'è nessun problema con il suo udito.

2. Ecco perchè, subito dopo aver mangiato, il gatto si lava

Anche se, inizialmente, sembra che così facendo si stia impuzzolentendo tutto, il gatto ha questo istinto dall'albore dei tempi. La saliva del gatto è ricca di enzimi che disciolgono completamente 'l'aroma' del cibo. Quando il gatto si lava dopo il pasto è perchè vuole nascondere l'odore del cibo agli eventuali predatori, e così difendersi anche lui, anche perchè, quasi sempre, subito dopo si concede una bella penichella. Cosa diversa è quando, dopo essersi preso un bel po' di coccole, si isola per cominciare un'accurata toiletta: in questo caso mischia il nostro odore al suo, un po' per dimostrare la sua appartenenza, ma anche per ristabilire l'odore che egli stesso riconosce come 'suo'.

3. Le fusa: non sempre un segno 'positivo'

I gatti fanno le fusa per vari motivi: paura, disagio, felicità, rilassamento... Insomma ogni micio manifesta questo comportamento per diversi motivi. Il tratto deriva dall'infanzia. Durante l'allattamento la mamma emette le fusa per tranquillizzare i piccoli ed a loro volta i micini ronfano per dire alla mamma che stanno poppando senza problemi. Questo è il tratto più largamente diffuso, specie se associato al 'fare il pane' gesto che richiama la lattazione. Ma non solo, le fusa possono essere sinonimo di nervosismo. Trattandosi di un suono che 'rilassa' il gatto, può cominciare a farle anche quandi si trova in uno stato di tensione e paura per calmarsi. Non si sa ancora con precisione come il gatto faccia ad emettere questi suoni. Alcuni veterinari suggeriscono si tratti della laringe, che modula il respiro e permette loro di ronfare in maniera continuativa sia quando espirano che quando ispirano. Altri invece trovano la causa nel diaframma o nella cassa toracica, che influenzano il respiro.

4. I gatti emettono centinaia di suoni diversi (molti più dei cani)

Ebbe sì, il gatto è un gran chiacchierone. Se il linguaggio del cane si può ridurre ad una categoria di 10 differenti tipi di abbai, latrati e guaiti, il gatto ha molte più sfumature. E' in grado di modulare la sua voce ottenendo innumerevoli risultati diversi. Anche il timbro è diverso da gatto a gatto e i loro 'miao' sono diversi per ognuno di loro.

5. Equilibrio da... giraffa!

I gatti muovono gli arti anteriori e posteriori dello stesso lato del corpo per correre e camminare. Una particolarità che lo accomuna a pochissimi altri animali. In tutto il regno animale solo il cammello e la giraffa condividono con lui questa curiosa forma di movimento.

6. Perchè i gatti amano le scatole?

Avete mai notato quella che sembra una vera e propria ossessione per i gatti: ovvero entrare nelle scatole? Anche se per noi risulta poco più di un buffo gioco, il gatto ha ereditato questo tratto dai suoi antenati. La scatola non è nient'altro che un rifugio protetto su tutti i lati tranne uno, quello superiore, che, oltre a essere una via di fuga in caso di pericolo, gli permette di compiere meravigliosi agguati completamente protetto. Questo atteggiamento è diffuso in alcuni mici con i contenitori (in cui si infilano, quasi sfidando le leggi della fisica) o con i sacchetti di carta e plastica.

7. I gatti non sono in grado di riconoscersi allo specchio

Il gatto che vede il suo riflesso allo specchio, le prime volte, tende a gonfiarsi e mettersi in atteggiamenti di difesa. Una scena molto divertente, se vi capita di assistervi, ma che ha portato gli scienziati a chiedersi quanto, gli animali domestici, abbiano coscienza di sè. Bè, la risposta è stata deludente. Dopo aver condotto svariati esperimenti ponendo animali di varie specie davanti al loro riflesso, si è riscontrato che solo delfini, elefanti e scimmie sono in grado di capire che si tratta di loro stessi. Cani e gatti purtroppo non sono in grado di capire che non sono di fronte ad un altro esemplare, per questo tentano un approccio, più o meno aggressivo finchè, abituatisi, accettano quella fugace presenza in casa.

8. Perchè il gatto si fidi di noi... basta una sguardo!

I gatti hanno alcuni linguaggi standard, tra di loro. I movimenti della coda, il gonfiore del pelo, ma soprattutto gli occhi. A volte capita che ci giriamo a troviamo il nostro micio che ci fissa con aria trasognata oppure, rispondendo ad una nostra occhiata particolarmente intensa, si metta in posizione di difesa o attacco. Quando il gatto socchiude gli occhi o sbatte le palpebre rapidamente (catblink) è perchè è rilassato e ci sta manifestando il rilassamento. Se invece ci fissa ed abbassa le orecchie, è pronto ad accettare la sfida che, involontariamente, gli abbiamo lanciato. Per tranquillizzare un gatto basta guardarlo sbattendo molto le palpebre, evitare movimenti brusci e allontanarsi se comincia ad abbassare le orecchie o a sbattere la coda. In questo caso è meglio tentare un approccio in un altro momento.

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Gatti

I gatti attirano la nostra attenzione per comportamenti che, talvolta, appaiono strani o irrazionali. Bè, non è sempre così. Innanzitutto bisogna tenere a mente che, rispetto al cane, il gatto è stato "addomesticato" relativamente recentemente, mentre il cane lo è oramai da secoli. Al gatto poi, sono imputati poteri magici negativi che hanno visto questi felini trattati brutalmente (come i gatti neri) per colpa di infondate superstizioni.

Festa nazionale del gatto

Il 17 Febbraio è la giornata Nazionale del Gatto, data scelta, non a caso, per sfatare una serie di miti a riguardo dei nostri amici felini. In Italia è tradizionalmente associato alla sfortuna, il numero 17, per via dell'anagramma del numero romano XVII, che ridà VIXI, ovvero "sono vissuto". Inoltre da questo deriverebbe anche l'usanza di associare al gatto le famose 7 vite (1 vita per 7 = vicini risulta 17). Febbraio, è ritenuto dalla tradizione popolare medioevale come il mese delle streghe (che usavano i gatti come 'famigli', accompagnatori magici). Ecco spiegato perchè, proprio il 17 Febbraio è stata istituita la Festa nazionale del gatto. Ma ora vediamo 8 curiosità che forse non tutti sanno sui gatti:

1. Dal colore possiamo capire sesso e malattie che può manifestare il gatto

Questa non è una leggenda metropolitana. Il mantello dei gatti, così come il colore dei loro occhi e la conformazione fisica deriva della genetica. Una volta entrati nel mondo del DNA felino è possibile correlare alcune 'manifestazioni' fisiche a patologie o specifiche, come ad esempio il sesso. I gatti che hanno un pelo arancione, bianco e nero detto a tartaruga o calicut, sono sempre femmine. Il gene del pigmento arancione e del nero fanno parte del cromosoma X. Il cromosoma Y, invece, quasi sempre è bianco, ma può attivarsi in vari colori esclusi l'arancio ed il nero. Il maschio, di conseguenza può essere nero e bianco, arancio e bianco, tigrato, ma non nero, arancio e bianco insieme. Se ciò accade, il gatto maschio avrà un'anomalia genetica che lo porterà ad avere XXY e sarà sterile. Gatto bianco vuol dire sordo: sì e no. Quando il manto bianco è abbinato agli occhi azzurri, allora purtroppo sì, il gatto è sordo (sia maschio che femmina). Quando un gatto ha un occhio azzurro ed uno giallo, sarà sordo solo dall'orecchio del lato dell'occhio blu. Se invece l'animale ha gli occhi gialli ma è bianco, non c'è nessun problema con il suo udito.

2. Ecco perchè, subito dopo aver mangiato, il gatto si lava

Anche se, inizialmente, sembra che così facendo si stia impuzzolentendo tutto, il gatto ha questo istinto dall'albore dei tempi. La saliva del gatto è ricca di enzimi che disciolgono completamente 'l'aroma' del cibo. Quando il gatto si lava dopo il pasto è perchè vuole nascondere l'odore del cibo agli eventuali predatori, e così difendersi anche lui, anche perchè, quasi sempre, subito dopo si concede una bella penichella. Cosa diversa è quando, dopo essersi preso un bel po' di coccole, si isola per cominciare un'accurata toiletta: in questo caso mischia il nostro odore al suo, un po' per dimostrare la sua appartenenza, ma anche per ristabilire l'odore che egli stesso riconosce come 'suo'.

3. Le fusa: non sempre un segno 'positivo'

I gatti fanno le fusa per vari motivi: paura, disagio, felicità, rilassamento... Insomma ogni micio manifesta questo comportamento per diversi motivi. Il tratto deriva dall'infanzia. Durante l'allattamento la mamma emette le fusa per tranquillizzare i piccoli ed a loro volta i micini ronfano per dire alla mamma che stanno poppando senza problemi. Questo è il tratto più largamente diffuso, specie se associato al 'fare il pane' gesto che richiama la lattazione. Ma non solo, le fusa possono essere sinonimo di nervosismo. Trattandosi di un suono che 'rilassa' il gatto, può cominciare a farle anche quandi si trova in uno stato di tensione e paura per calmarsi. Non si sa ancora con precisione come il gatto faccia ad emettere questi suoni. Alcuni veterinari suggeriscono si tratti della laringe, che modula il respiro e permette loro di ronfare in maniera continuativa sia quando espirano che quando ispirano. Altri invece trovano la causa nel diaframma o nella cassa toracica, che influenzano il respiro.

4. I gatti emettono centinaia di suoni diversi (molti più dei cani)

Ebbe sì, il gatto è un gran chiacchierone. Se il linguaggio del cane si può ridurre ad una categoria di 10 differenti tipi di abbai, latrati e guaiti, il gatto ha molte più sfumature. E' in grado di modulare la sua voce ottenendo innumerevoli risultati diversi. Anche il timbro è diverso da gatto a gatto e i loro 'miao' sono diversi per ognuno di loro.

5. Equilibrio da... giraffa!

I gatti muovono gli arti anteriori e posteriori dello stesso lato del corpo per correre e camminare. Una particolarità che lo accomuna a pochissimi altri animali. In tutto il regno animale solo il cammello e la giraffa condividono con lui questa curiosa forma di movimento.

6. Perchè i gatti amano le scatole?

Avete mai notato quella che sembra una vera e propria ossessione per i gatti: ovvero entrare nelle scatole? Anche se per noi risulta poco più di un buffo gioco, il gatto ha ereditato questo tratto dai suoi antenati. La scatola non è nient'altro che un rifugio protetto su tutti i lati tranne uno, quello superiore, che, oltre a essere una via di fuga in caso di pericolo, gli permette di compiere meravigliosi agguati completamente protetto. Questo atteggiamento è diffuso in alcuni mici con i contenitori (in cui si infilano, quasi sfidando le leggi della fisica) o con i sacchetti di carta e plastica.

7. I gatti non sono in grado di riconoscersi allo specchio

Il gatto che vede il suo riflesso allo specchio, le prime volte, tende a gonfiarsi e mettersi in atteggiamenti di difesa. Una scena molto divertente, se vi capita di assistervi, ma che ha portato gli scienziati a chiedersi quanto, gli animali domestici, abbiano coscienza di sè. Bè, la risposta è stata deludente. Dopo aver condotto svariati esperimenti ponendo animali di varie specie davanti al loro riflesso, si è riscontrato che solo delfini, elefanti e scimmie sono in grado di capire che si tratta di loro stessi. Cani e gatti purtroppo non sono in grado di capire che non sono di fronte ad un altro esemplare, per questo tentano un approccio, più o meno aggressivo finchè, abituatisi, accettano quella fugace presenza in casa.

8. Perchè il gatto si fidi di noi... basta una sguardo!

I gatti hanno alcuni linguaggi standard, tra di loro. I movimenti della coda, il gonfiore del pelo, ma soprattutto gli occhi. A volte capita che ci giriamo a troviamo il nostro micio che ci fissa con aria trasognata oppure, rispondendo ad una nostra occhiata particolarmente intensa, si metta in posizione di difesa o attacco. Quando il gatto socchiude gli occhi o sbatte le palpebre rapidamente (catblink) è perchè è rilassato e ci sta manifestando il rilassamento. Se invece ci fissa ed abbassa le orecchie, è pronto ad accettare la sfida che, involontariamente, gli abbiamo lanciato. Per tranquillizzare un gatto basta guardarlo sbattendo molto le palpebre, evitare movimenti brusci e allontanarsi se comincia ad abbassare le orecchie o a sbattere la coda. In questo caso è meglio tentare un approccio in un altro momento.

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